Ci prendono per i fondelli.
Dopo giorni di propaganda a favore delle Generali oggi tocca al Gruppo Hera, che al piccolo giornale la lingua è sempre in azione come allude Trump, ed in particolare ad Acegas che nell'intera prima pagina di cronaca locale, la più importante, esalta iol suo successo di aver portato a solo il “39%” le perdite della rete idrica cittadina. Per chi non lo ricordasse da oltre un trentennio le perdite delle condotte erano stabilmente dichiarate dalla stessa Acegas al 42% dell'acqua potabile trasportata.
Si proprio un trionfo considerando tutte le prediche sulla siccità incombente, l'esigenza di ridurre i consumi e non sprecare l'acqua, ma con questo sistema chi lo fa fare ad Acegas di spendere ed investire in manutenzioni, tanto la quota persa per strada, così come per la luce ed il gas, viene addebitata e pagata in bolletta dagli utenti: un bell'affare per il Gruppo Hera.
Oramai questo giornale che sta diventando sempre più piccolo per le copie vendute (dati ufficiali ADS a febbraio 2025: 8450 copie in edicola, comprese le edizioni di Trieste, Gorizia ed Istria, dunque nella nostra provincia si viaggia a meno della metà di questa cifra) si è trasformato in un bollettino confindustriale, ed il resto è quasi tutto cronaca nera (sui recenti e ripescati fatti di sangue ci campa ininterrottamente da settimane e settimane), vetrine per i club “bene” (Tennis, Vela e Barcolana che oggi occupa l'intera seconda pagina di cronaca) e il residuale ai politici “amici”.
Mentre i dati interessanti e da approfondire trovano “l'espace d'un matin” come quello in foto che certifica che proprio Trieste è ULTIMA nella classifica per crescita di reddito ed insostenibilità economica delle famiglie a far fronte all'inflazione, agli aumenti in bolletta, ed al carrello della spesa. Ma che sarà mai domani pubblicheranno l'ennesimo convegno su “ricerca ed innovazione” sulle start app, o sulla “via del cotone”, e via con gli insertoni pubblicitari.
Circolo Miani, Maurizio Fogar