Eccoci arrivati al capolinea. Quando i Servizi Sociali non funzionano, il personale manca e/o è scadente, e l’Assessore non ti riceve nemmeno per un colloquio da agosto dello scorso anno ad oggi, nonostante una formale richiesta protocollata in Comune, questi sono i risultati.
Abbandonati per causa di forza maggiore anche dalle Fondazioni private.
A parte l’innato ottimismo di questa Pubblica Amministrazione, che vede funzionare bene tutto ciò che chi lo vive lo sperimenta in modo diametralmente opposto, a parte la manifesta intenzione di scaricare ogni genere di responsabilità a terzi, a parte l’evidente menefreghismo dimostrato nel non voler ascoltare le problematiche riferite dai cittadini fragili, sorge spontanea la seguente domanda: volete assolvere il vostro compito istituzionale o vi piace solamente fare teatro e propaganda inaugurando nuove micro-aree e organizzando splendidi incontri autocelebrativi al Politeama Rossetti?
Caro Assessore, se non se ne fosse accorto (ma non mi dica che non è stato segnalato), è un dato di fatto che per il cittadino è quasi impossibile avere un contatto con un’assistente sociale. Quando poi ci si riesce e si manifesta una situazione che necessita di un intervento economico, da mesi ci si sente costantemente rispondere che non ci sono fondi disponibili e di rivolgersi alle Fondazioni Private. Quando si insiste e si fanno notare i disagi che il cittadino è costretto a vivere ci si sente rispondere: “non sappiamo cosa dirle si rivolga ai nostri superiori”. Già di per sé risposte del genere pongono in automatico un’altra domanda: “Ma a voi perché dobbiamo pagarvi uno stipendio?”.
A lei invece, caro Assessore, chiedo: perché non avete fatto nulla per reperire fondi per le morosità incolpevoli? Come si poteva pensare che la soluzione del problema del caro affitti possa essere risolto semplicemente spostando sulle Fondazioni Private oneri di competenza dei così detti Servizi Sociali (che nemmeno possiamo più definirli tali)? Quindi, considerando le geniali soluzioni che avete messo in campo sino ad ora, salendo la piramide del vostro organigramma, mi trovo costretto a pormi, anche nei suoi riguradi, la stessa domanda di prima: “Ma a voi perché dobbiamo pagarvi uno stipendio?”.