Alcuni amici ci chiedono, (spendendo parole di elogio per l’Assessore alle Politiche Sociali Massimo Tognolli), come mai non abbiamo sottoposto a lui, sul nascere, le nostre problematiche e rimostranze.
Partendo dal presupposto che a livello umano non ho mai provato nessuna antipatia verso i nostri Assessori alle Politiche Sociali, devo invece oggettivamente far notare che, sul loro modus operandi (mi fermo agli ultimi due), ci sarebbero molte cose disdicevoli da dire. Un ex barista che passa la palla all’INPS (del semestre durante il quale gli aventi diritto al Reddito di Cittadinanza non hanno percepito nulla) e un musicista che promuove spettacoli al Politeama Rossetti, nel mentre la gente muore di fame sono rappresentanti perlomeno “inadatti” al delicato, e certamente non semplice ruolo, che l’Assessore alle Politiche Sociali ha. Per sentire, percepire e vivere veramente i disagi dei quartieri popolari, della sanità, e delle pensioni minime, bisogna purtroppo appartenere a queste categorie di persone.
Per rispondere agli amici che si sono posti la domanda di cui sopra, ci teniamo a precisare che:
Abbiamo protocollato in data 14 agosto del 2023 al Comune di Trieste una formale richiesta di incontro rimasta a tutt’oggi (novembre 2024) senza alcuna risposta.
Il giorno 17 ottobre dello stesso anno ho segnalato all’Assessore l’urgenza e l’importanza di alcuni dei contenuti da rendere noti in questo futuro ed auspicabile incontro istituzionale sulla sua pagina facebook. Parlavo dei problemi della Microarea delle case dei Puffi e del fatto che non ho avuto alcuna risposta alla mia richiesta di incontro.
Evidenziando il locale malcostume di rispondere sui social (per poi eliminare eventuali voci fuori dal coro) piuttosto che rispettare ciò che la legge prevede, l’Assessore relativamente alla mancata risposta alla mia richiesta regolarmente protocollata mi scrive testualmente:
“Tutte le richieste di colloquio che mi sono pervenute sono state esaminate e valutate dai miei uffici”.
In relazione alla scarsa funzionalità della Microarea di Borgo San Sergio e delle altre in generale:
“Per quanto riguarda Microaree, ho ritorni diversi e assai positivi”.
Da queste frasi appare evidente che coloro che valutano ed esaminano le richieste di colloquio dell’Assessore dispongono del dono della chiaroveggenza. In quanto tutte le argomentazioni relative alle nostre segnalazioni, erano talmente vaste da render quasi impossibile stilare un elenco e metterlo nero su bianco, nella richiesta stessa.
Partendo dal presupposto che non posso aver sperimentato la funzionalità di tutte le microaree, io avrei (se mi fosse stato concesso) illustrato perché, perlomeno a Borgo San Sergio, i ritorni non potevano e non possono di certo oggettivamente essere definiti positivi.
Spero di essere stato esaustivo.