Aiutiamo, con spirito di fratellanza, le persone a far valere i propri diritti all'interno di una nazione dove il sistema politico/burocratico e altri interessi economici, impediscono al popolo di esercitarli. Ti diamo il benvenuto nella grande famiglia degli invisibili, cioè di tutti coloro che vengono ignorati dai Servizi Sociali di Trieste, dall' INPS e dalle Istituzioni, violando ripetutamente e senza ritegno i diritti fondamentali dell'uomo universalmente riconosciuti. Molto spesso tendiamo a vergognarci delle nostre stesse fragilità e ci lasciamo morire isolandoci. La Lega degli Invisibili nasce con lo scopo di segnalare tutte le situazioni di disagio alle quali i Servizi Sociali, l'ATER, l'ASUGI e la Magistratura non pongono rimedio. I "muri di gomma" burocratici e/o temporali servono proprio (tra l'altro) a farci credere che non esistiamo, a farci demordere dal far valere i nostri diritti, a farci rinunciare per stanchezza e sfinimento. Quando qualche vittima del sistema esasperata si suicida, la stampa non gli dedica nemmeno lo spazio della notizia. Purtroppo questo comprensorio è già stato teatro di tragedie umane da molto tempo, ma si è spesso calato un muro di omertà sulle responsabilità delle stesse. La Magistratura in tal senso ha provveduto con l'artcolo 580 c.p.p. a punire l'istigazione al suicidio con la reclusione da 5 a 12 anni di carcere e con la legge 3/2012 detta anche legge salva suicidio o antisuicidio a tutelare i cittadini. In effetti prima di questa legge cittadini e imprenditori non potevano essere aiutati dallo Stato in caso di sovraindebitamento. Ma a livello pratico questi interventi giuridici non sono serviti quasi a nulla. A noi "invisibili" sorge spontanea la domanda: con (nel mio caso) 510 euro al mese come è possibile pagare 354 euro di affitto, bollette, medicine, fare la spesa, pagarsi la scheda telefonica, etc.? Come è possibile non sovraindebitarci? Da chi ci si può rivolgere, strozzini a parte, per poter fare quella vita dignitosa che legalmente ci spetta? Cosa dire di quando l'amministrazione Dipiazza e l'Assessore alle Politiche Sociali Grilli lasciarono per sei mesi i percettori di Reddito di Cittadinanza senza il becco di un quattrino? Non traspare oltre al menefreghismo l'ipotesi dell'incitamento al suicidio o alla prostituzione? Sono domande alle quali bisogna dare una risposta e che non credo di essere il solo a pormele.
L'amara verità è che purtroppo siamo in tanti a vivere questi disagi, ma tutti insieme siamo una FORZA in grado di trovare delle pragmatiche soluzioni.