Ambra de Candido atto n. II – Articolo del circolo Miani a firma Maurizio Fogar


Così lavorano i “Servizi sociali” del Comune di Trieste.

Dopo un esposto in Procura di un concittadino.

Riportiamo due brani tratti dalla corrispondenza intercorsa tra Ambra de Candido, direttrice del servizio, ed un cittadino in merito all’esposto presentato in Procura da quest’ultimo.

Da notare che la “direttrice” ha inviato il suo carteggio anche a Dipiazza, Fedriga e Riccardi, sempre “nel rispetto della privacy” che dovrebbe essere obbligatorio per questa grave situazione personale.

Senza commenti se non uno: mai visto un simile comportamento fermo restando la inaudita gravità delle affermazioni scritte e firmate dalla direttrice dei “Servizi sociali” che il cittadino bene evidenzia.

Consigliamo a tutti una attenta e ponderata lettura.

“Dispiace infine prendere atto che dal suo punto di vista emerge scarsa fiducia nei servizi pubblici sia sanitari che sociali, tuttavia una buona relazione di aiuto non può prescindere da questo. I suoi problemi avrebbero potuto trovare miglior risposta in una serena collaborazione, libera da polemiche e aggressività verbali nei confronti degli operatori, che avrebbe visto coinvolto il suo medico di fiducia, gli operatori del Distretto Sanitario di sua competenza e gli operatori dei Servizi Sociali ed anche quelli dei servizi di prossimità, in particolare la Sede di Microarea presente sotto casa sua, che avrebbero potuto attivarsi con un aiuto per asporto immondizie, evitando di accumulare sul suo terrazzo quanto da lei segnalato e questo in attesa dell’attivazione dei Servizi domiciliari che aldilà dei mansionari danno solitamente il massimo della disponibilità nel cercare la risoluzione dei problemi.

Comune di Trieste
la Direttrice del Dipartimento
dott.ssa Ambra de Candido”

La risposta dell’utente.

“Naturalmente ho inoltrato le mie puntualizzazioni per conoscenza a tutte le parti citate dalla dottoressa DE CANDIDO Ambra nella sua nota (quindi anche alla Procura). In questa ultima (spero) mia risposta (allegato 4) sono state nuovamente ribadite ed evidenziate, nella loro reale dinamica e sequenza, le cause primarie delle mie sofferenze e le evidenti falle pragmatiche che i servizi sociali triestini “dovrebbero”, nel rispetto della legge, risolvere a beneficio dei suoi cittadini più fragili, senza alcuna forma di distinzione.
La ragione principale di questo mio odierno esposto risiede nel fatto che, al di là di qualsivoglia patetico tentativo di far ricadere sulla mia persona ogni responsabilità per gli incresciosi fatti accaduti, la stessa dottoressa afferma (nella sua stessa nota allegato 2) che i miei problemi avrebbero potuto trovare una migliore risposta se i miei comportamenti fossero stati diversi e più “fiduciosi”. Da questa stessa sua ammissione ne deriva l’evidenza di un comportamento palesemente discriminatorio che è stato messo in atto nei miei riguardi. Faccio altresì presente che dal mese di maggio ad oggi ho avuto il piacere di avere un colloquio in presenza con la mia “nuova” assistente sociale solamente il giorno 26 ottobre. Questa mia nuova assistente mi è stata telefonicamente e verbalmente assegnata il giorno 9 settembre, dopo essere stato lasciato per ben 3 mesi senza il supporto di una assistente sociale fisicamente in presenza.”

Una sola postilla: per testimonianza diretta resa dai molti residenti alle otto partecipate, più di metà delle famiglie, assemblee tenutesi ai “Puffi” di via Grego, dove appunto abita l’utente, su iniziativa del Circolo Miani e delle Lega degli Invisibili, rimaste appunto “invisibili” al piccolo giornale ma non agli ampi servizi realizzati dal TG RaiRegione, Telequattro, Primorski Dnevnik e testate online, è emerso un giudizio che chiamare impietoso è dir poco nei confronti dell’inazione delle Microaree e dei Portierati sociali, oltre che dei servizi territoriali Asugi.

Circolo Miani, Maurizio Fogar

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